Descrizione
Siamo tutti persuasi di abitare l’età della tecnica di cui godiamo i benefici in termini di beni e spazi di libertà. Siamo più liberi degli uomini primitivi perché abbiamo più campi di gioco in cui inserirci. Ogni rimpianto, ogni disaffezione dal nostro tempo ha del patetico. Ma nell’assuefazione con cui utilizziamo strumenti e servizi che accorciano lo spazio, velocizzano il tempo, leniscono il dolore, vanificano le norme su cui sono state scalpellate tutte le morali, rischiamo di non chiederci se il nostro modo di essere uomini non è troppo antico per abitare l’età della tecnica che non noi, ma l’astrazione della nostra mente ha creato, obbligandoci, con un’obbligazione più forte di quella sancita da tutte le morali che nella storia sono state scritte, a entrare e a prendervi parte.
In questo inserimento rapido e ineluttabile portiamo ancora in noi i tratti dell’uomo pre-tecnologico che, nel mondo della vita, agiva in vista di scopi iscritti in un orizzonte di senso, con un bagaglio di idee proprie e un corredo di sentimenti in cui si riconosceva. L’età della tecnica ha ridotto drasticamente lo spazio al mondo della vita, e le domande di senso che sorgono restano inevase, non perché la tecnica non è ancora abbastanza perfezionata, ma perché non rientra nel suo programma trovar risposte a simili domande.
La tecnica infatti non tende a uno scopo, non promuove un senso, non apre scenari di salvezza, non redime, non svela la verità, la tecnica funziona, e siccome il suo funzionamento diventa planetario, in questo corso ci si propone di rivedere i concetti di individuo, anima, corpo, ragione, follia, amore, di cui si nutre il mondo della vita, ma anche quelli di natura, etica, politica, religione, storia, com’erano stati pensati nell’età pre-tecnologica e che ora, nell’età della tecnica, dovranno essere riconsiderati, dismessi, o rifondati dalle radici.
Articolazione delle lezioni
- L’uomo nell’età della tecnica (4 lezioni)
- Le figure del tempo e la fine della storia (1 lezione)
- Il mondo della vita e le regioni del corpo (2 lezioni)
- L’universo psichico e la doppia soggettività (2 lezioni)
- Ragione e follia. Sulle tracce del sacro (2 lezioni)
- La follia erotica descritta da Platone e sua praticabilità nell’età della tecnica (1 lezione)
Chi è Umberto Galimberti
Uno dei più noti e importatni filosofi italiani. E’ professore ordinario di filosofia della storia e di psicologia dinamica all’Università di Venezia, membro ordinario dell’International Association of Analytical Psychology, opinionista sul quotidiano nazionale “La Repubblica”. I suoi maggiori titolo sono tradotti in diverse lingue europee ed è in corso di ripubblicazione la sua intera opera nella collana tascabile Feltrinelli.