Descrizione
Quando musica, pittura e letteratura incrociano la scienza esatta
Da grande e creativo divulgatore, Piergiorgio Odifreddi afferma che matematica e arte hanno sviluppato tecniche adatte a descrivere, da punti di osservazione diversi, le realtà del mondo fisico e psicologico. Propone di esaminare i loro intrecci facendo appassionare e divertire sia gli amanti della scienza più astratta e giocosa (la matematica) che delle arti più coinvolgenti (letteratura, pittura, musica).
Nella prima parte delle lezioni mostrerà la matematica possa essere argomento di letteratura ai massimi livelli, ma anche come essa intervenga, come struttura, nella poesia e nel romanzo. Saranno esplorati dal punto di vista matematico ed evocativo, il sonetto, la sestina, gli anagrammi, le opere ad albero, le opere a flowchart, i testi circolari, il calligramma, gli acrostici, i versi intessuti, il procedimento a “palla di neve” e quello duale “a neve che scioglie”.
Il profondo legame tra musica e matematica sarà oggetto della seconda parte della nostra Vacance di Primavera. Vedremo come i compositori hanno lavorato sia con il cuore sia con la lavagna per produrre le loro opere, e come non sia un caso che grandi musicisti odierni come Pierre Boulez e Philip Glass siano laureati in matematica. Attraverseremo l’antichità, con la musica delle sfere di Pitagora, passando per J.S.Bach e Mozart, fino alle serie musicali novecentesche di Schoemberg, Berg e Webern, e alla musica elettronica. Vedremo come passaggi storici fondamentali in musica sono stati frutto di riflessioni matematiche, che hanno trasformato e “temperato” la musica antica nel sistema moderno. La matematica in musica si esprime in leggi e teorie dell’armonia, che sono state scritte e riscritte nel linguaggio matematico, e hanno interpretato in modo specifico la sensibilità artistica dei diversi tempi.
Nella terza parte delle lezioni saranno presentati gli enti matematici onnipresenti nel linguaggio pittorico come puntinismo e il cubismo; diverse opere saranno oggetto di indagine e scoperte, come l’esoterica Malinconia di Albrecht Dürer (1514), in cui compaiono sedici cifre, disposte in forma di un quadrato magico basato sul numero 34; oppure le Ninfee di Monet, i quadri di Pollock. Ci sono poi figure geometriche, che, per la loro regolarità, da sempre attraggono il senso estetico degli artisti: il cerchio, i poligoni e i poliedri regolari, le divine proporzioni e la sezione aurea.
Saranno introdotte anche notazioni storiche sulle leggi della visione, e su forme ancestrali che accompagnano l’uomo dalla preistoria all’architettura sacra, come le spirali. Poi c’è la spirale logaritmica, le eliche tridimensionali, il nastro di Möbius, la serie di Fibonacci in natura e in architettura, i frattali, le illusioni visive. Di straordinario interesse per la pittura del ‘900, è il collegamento con lo scardinamento della geometria tridimensionale euclidea, ottenuto attraverso l’introduzione di nuove dimensioni da un lato e di proprietà non euclidee dall’altro, stimolando lo sviluppo di una geometria sempre più astratta.
Le lezioni saranno rivolte a chi, senza calarsi in nozioni troppo tecniche, sia desideroso di cogliere i sottili legami tra il pensiero razionale e quello emotivo, per scoprire quanta matematica sia nascosta in un’opera d’arte e quanta arte ci sia in un’opera matematica.
Piergiorgio Odifreddi (1950) ha studiato matematica in Italia, negli Stati Uniti e in Unione Sovietica, e insegna Logica presso l’Università di Torino e la Cornell University. Ha pubblicato tra l’altro “Classical Recursion Theory” (North Holland, 1989 e 1999) e “La matematica del Novecento”, Einaudi (2000). Collabora con “la Repubblica”. Ha vinto il Premio Galileo dell’Unione matematica italiana nel 1998. Grande Divulgatore, tra le sue maggiori opere ricordiamo Il Vangelo secondo la scienza, Il diavolo in cattedra, C’era una volta un paradosso, Il matematico impertinente, e il recentissimo Perché non possiamo dirci Cristiani.